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Pandemia e Fornitori cinesi TIP#1

La pandemia aumenta le distanze. Non si tratterà di una situazione temporanea.

La Cina intanto rafforza il proprio mercato interno e conta sempre meno sulle esportazioni.

Per le PMI abituate a scegliere i fornitori durante le Fiere e visitare aziende in Cina in modo occasionale, la pandemia e la nuova normalità che ci attende dal 2021 significheranno aumento dei costi e difficoltà di approvvigionamento garantito.

Dobbiamo quindi innovare i modi di gestire le forniture dalla Cina.

Ripensare alla metodologia di gestione dei fornitori richiede ripartire dalle basi.

Tante le domande alle quali proveremo a rispondere in questo e nei prossimi articoli.


Come si sceglie un fornitore cinese, come si stringono accordi commerciali e come si gestiscono le forniture in corso?

A ben pensare, il metodo classico utilizzato da troppe PMI, era più legato a una metodologia da commercianti piuttosto che da imprese commerciali. Il proprietario, o chi godeva della sua fiducia, si recava in fiera per trovare novità, prendere contatti. In seguito gestiva accordi con strette di mano, al più contratti in Inglese di nessun significato per la legislazione cinese o internazionale. Infine, durante la produzione, si recava in Cina per verificare lo stato dell'arte. Ne sono sempre conseguiti alti rischi, merci bloccate in dogane, forniture abbandonate.


E' l'occasione giusta per migliorare e razionalizzare la gestione fornitori.


La pandemia spinge i fornitori cinesi a essere sempre più presenti online e riescono tramite svariate piattaforme a mostrare i propri cataloghi. Recarsi in fiera per aggiornarsi sulle forniture non è più tanto utile nel mondo di oggi.

Resta da capire come selezionare un fornitore affidabile.


Oggi cominciamo a descrivere il primo punto di questo processo: Passo #1 Verificare l'interlocutore.


Si tratta di un punto spesso ignorato dai più, la verifica di natura e affidabilità giuridica di un'azienda cinese.

Verificare la natura giuridica significa, ad esempio, capire se parliamo con un fornitore vero e proprio, ovvero un produttore, o con una Trading, in pratica un rivenditore di merci per l'estero.

E' chiaro che una Trading, acquistando il prodotto da un'altra azienda cinese con lo scopo di rivendercelo, proporrà un costo superiore rispetto a chi quel prodotto lo fabbrica. Inoltre la Trading non sarà spesso in grado di comprendere realmente le esigenze tecniche o le modifiche produttive che richiederemo. In aggiunta, in un accordo tra due parti, la Trading non sarà giuridicamente responsabile della qualità della fornitura, poiché giuridicamente non è un fornitore!

Se d'altro canto ci rivolgiamo a un fornitore, questi potrebbe non essere in possesso una licenza di export e quindi non essere autorizzato a esportare la merce verso il nostro Paese. E senza un contratto vero e proprio ... bingo, il pasticcio è fatto. Dove un'azienda cinese è pagata per produrre un bene ma non è giuridicamente vincolata all'accesso del prodotto in un Paese estero, ovvero il nostro, in caso di mancata consegna, blocco della merce in dogana o simili, essa non ha alcun obbligo reale di rimborsarci alcuna somma.

Prima di intavolare qualunque discorso e scegliere da un catalogo un prodotto dobbiamo quindi chiederci: con chi stiamo parlando? E' la prima discriminante che orienterà la nostra scelta verso un fornitore o l'altro.


La risposta è nella visura camerale dell'azienda cinese. Verificarla è possibile, anzi, indispensabile.


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